14 giugno 2008

picture me rollin: dj scum goes to hollywood


E’ la seconda volta quest’anno che vado via senza DJ Enzo. Sulla strada per l’aereoporto mi stavo giusto chiedendo, chissà come farò senza un erotomane alcolizzato al mio fianco? Invece il mio vicino di posto si rivela essere un muratore iraniano che inizia a molestarmi per impossessarsi della pagina sportiva del mio USA Today. Calcolando che USA Today totalizza circa 6 pagine e che il nostro volo durava undici ore e mezza, secondo me poteva anche aspettare che finissi di leggerlo, comunque gli mollo il giornale basta che stia zitto, invece lui si prende il giornale e tanto per rompere il ghiaccio mi chiede se in Italia c’è figa. Io per non sembrare sgarbato gli chiedo anch’io com’è la situazione figa in Iran, ma a giudicare dalla quantità di testosterone che obnubila la mente di quest’uomo dopo tre settimane di visita al suo paese natale devo dedurre che sia una roba abbastanza tragica. Il periodo di castità e analcolismo sembra aver agito su di lui come una fionda pronta a lanciarlo tra le braccia degli stravizi: mi racconta che sei ore prima si era preso un'aspirina e adesso vuole sapere se gli succede qualcosa bevendosi una birretta sopra l'aspirina. Io gli dico che non lo so e che non sono mica un dottore ma lui insiste e mi chiede di affidarmi al mio buonsenso, forse già sapendo che proprio il buon senso in materia di morigeratezza alcolica è da sempre il mio cavallo di battaglia. Infatti gli dico che secondo me una birretta può bersela tranquillamente, e allora lui fanculo l'aspirina e ordina due heineken, una mezza di vino rosso e due creme al whisky, venendo anche redarguito dalla hostess che gli fa presente che nel prezzo del biglietto di classe economica non era incluso l’open bar. A questo punto rimaneva solo un altro argomento sul quale posso dirmi vagamente competente, allora inizia a interrogarmi sul futbol e per le restanti dieci ore mi chiede cosa ne penso di tutti i calciatori che gli vengono in mente, da Adebayor a Zenden. Mi ero portato nel bagaglio a mano tutta la bibliografia di James Ellroy da rileggermi nel viaggio e invece ho dovuto passare tutto il tempo a discutere degli alti e bassi della carriera di Diego Forlan.
Con un palo in culo così di fianco ho fatto fatica a compilare quel modulo che ti danno per entrare negli Stati Uniti, quello dove ti chiedono se sei un genocida o se stai importando degli animali selvatici. A un certo punto è diventato un incubo perchè continuavo a sbagliare a scrivere e ho dovuto chiederne uno nuovo e ho sbagliato di nuovo a scrivere finchè alla quinta volta che sbagliavo a riportare la data di nascita la hostess mi ha detto che forse mi negavano il visto perchè ero troppo stupido per entrare negli Stati Uniti. Invece sorprendentemente nonostante che fossi stupido e nonostante che avessi un iraniano come migliore amico mi hanno fatto entrare lo stesso senza neanche guardarmi addosso. Una roba che mi ha fatto rimanere male perchè certe volte faccio più fatica a entrare quando vado a ballare.


Mi sono voluto concentrare su questa parte iniziale del viaggio perchè nei seguenti sette giorni sono fondamentalmente rimasto in albergo a bermi delle birre guardando le partite dei Lakers per televisione. Le birre me le sono procurate setacciando tutti i liquor stores di Korea Town, il posto dove mi avevano messo in albergo. I liquor stores sono dei posti che te quando entri dentro ti senti veramente parte della schiuma del mondo. Per quello che ho capito io sono gli unici posti dove riesci a comprare della roba da bere in tutta l'America. Solo che quando sei dentro ci sei solo te e delle muraglie di bottiglie di vodka scadente e un commesso che ti guarda da dietro a un bunker di plexiglass attraverso il quale devi faticare come un asino per spingergli i soldi dentro. Sono quei posti dove di solito nei film entra qualcuno con la calza in testa e il fucile a canne mozze in mano e una volta che hanno inquadrato l'impenetrabilità del plexliglass e l'inaccessibilità del registratore di cassa gli fanno saltare il cervello all'unico avventore del negozio. Per questo dopo un paio di giorni che giri per l'America incominci a pensare a quest'immagine del tuo corpo sul pavimento con disegnata intorno una sagoma di gesso.

Poi niente, praticamente mi ero prenotato una macchina da affittare ma tre giorni prima di partire mi sono accorto che avevo la patente scaduta da sei mesi. Quindi son dovuto andare a piedi, solo che Los Angeles è il tipo di città che quando provi a camminarci dentro è capace di farti sentire una merda come poche altre robe al mondo. Te sei lì che cammini sotto il sole della valle della morte e dopo alcuni chilometri che cammini incominci a capire che non arriverai mai da nessuna parte. Rimani lì, sudato come un maiale, sul ciglio di queste strade enormi sotto delle palme altissime mentre di fianco ti passano delle macchine di grossa cilindrata guidate da delle persone bellissime coi lineamenti distesi dall'aria condizionata e dalla consapevolezza del galleggiare all'interno di una specie di paradiso terrestre dal quale tu sei inesorabilmente escluso eppure ti accontenti anche solo di poterlo stare a guardare.



Poi a un certo punto mi è toccato anche di andare a lavorare e mi hanno portato dentro a degli uffici che erano più belli e più preziosi della maggior parte dei musei che ho visitato nella mia vita. La gente a Los Angeles fa dei lavori talmente belli e talmente importanti e talmente qualificanti del loro essere nel mondo che tu ti vedi costretto a fare il possibile per nascondergli il fatto che sei arrivato lì in virtù di un contratto a progetto scaduto tre settimane prima di quel momento. E fai finta di essere importante anche te, perchè Los Angeles è un posto che secondo me al primo sintomo di debolezza ti mangiano vivo e tra l'altro fanno solo bene perchè se te non conti un cazzo è giusto che soccombi.

Allora a un certo punto mi sono dovuto togliere la maglietta dei Cramps e mi sono messo la camicia e la giacca e ho incominciato ad arraffare libri e a innamorarmi di alcune agenti letterarie bellissime sorseggiando dei jack and cola, che sarebbero come dei whisky and cola con l'acqua tonica al posto della coca cola che però sono pieni di ghiaccio e dopo due minuti che te li mettono in mano diventano una pappetta insapore e analcolica che te praticamente sei obbligato a ordinarne degli altri ogni cinque minuti nonostante che vengono via a sette banane al colpo. Morale della favola arrivano le due di notte e tu ti ritrovi povero e sobrio, senza contare il fatto che hai incontrato decine di persone più giovani di te che fanno dei lavori ai quali a te non è concesso neanche solo di ambire.
A quel punto lì non ti resta che tornartene in albergo col miraggio delle tue birre imboscate del frigo bar, previo puppamento del taxista somalo che ti millanta le meraviglie della Los Angeles notturna affermando che al venerdì sera a Hollywood "you can get free pussy. (You get pussy and you don't even have to pay for that!)". Calcolando però lo sbattimento che mi sarebbe costato far finta di essere un noto produttore europeo alla ricerca di attrici esordienti ho preferito lasciar perdere e passare il venerdì sera da solo a fumarmi delle sigarette alla menta di una marca che una volta avevo visto uno che le fumava per televisione.


[diapositive] straight outta vanchiglia - dj scum goes to hollywood e si fa le fotografie con l'autoscatto

[video] 2pac - picture me rollin'


11 commenti:

Anonimo ha detto...

Potevi farti fare una bella patente da Oriali, Scum. Gliel'ha fatta a Recoba, bastava chiedere. Che si diceva di quel cesso di Radmanovic là? La prossima volta vai in Iran a esportare alcol, dato che la figa ce l'hanno già! :)

Anonimo ha detto...

Per *sopravvivere* a Los Angeles c'è sempre il metodo Gahan...

atroC.T.X.Z.B.tion ha detto...

Dici le spade? Secondo me Dave Gahan a Korea Town non sarebbe durato 5 minuti, comunque.

a. ha detto...

bello. cioè un'inculata ma bello. te l'ho già detto che somigli a lapo elkan? non è un complimento.

drogo ha detto...

secondo me pure. e no, non è un complimento, è proprio un insulto.

atroC.T.X.Z.B.tion ha detto...

veramente Lapo Elkan ha i capelli rossi e ondulati e una pelle butteratissima, mentre io ho i capelli lisci, biondi e una pelle spaventosamente vellutata. Comunque non è mia intenzione rispondere agli attacchi contro la mia persona dei soliti haters. Dico soltanto che se assomigliassi a Lapo (che è brutto come la merda) dubito seriamente che al cocktail party della CAA le agenti letterarie ed edtrici presenti avrebbero fatto a gomitate per parlare con "that charming italian man", come sono stato definito più volte nel corso della serata. quindi cari Enzo (che tra l'altro assomigli tantissimo al tuo omonimo Enzo Cannavale http://images.google.it/images?q=enzo%20cannavale&ie=UTF-8&oe=utf-8&rls=org.mozilla:it:official&client=firefox-a&um=1&sa=N&tab=wi) e A., vi inviterei cortesemente ad andarvene affanculo. Un'altra illazione del genere e vi querelo tutti e due. E poi vediamo se in tribunale avrete voglia di fare del sarcarsmo ingiustificato. piciu che non siete altro.

Anonimo ha detto...

Però le basette alla Lapo elkan ce le hai... :R

atroC.T.X.Z.B.tion ha detto...

ragazzi, basta scherzare coi sentimenti della gente. comunque per sicurezza mi sono strappato via le basette a mani nude, solo che non ho risolto niente perchè hanno iniziato a sanguinarmi le tempie e adesso ho delle basette di sangue rappreso al posto di quelle vere.

Anonimo ha detto...

Ohe', ti sei mai accorto che il tag di Dj enzo è sbagliato? :D Stasera come va il cagotto?

atroC.T.X.Z.B.tion ha detto...

una tensione insostenibile, squeeze. molto sinceramente devo dire che sono terrorizzato.

Anonimo ha detto...

GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOALLLLL!!!