10 agosto 2007

è già passato un anno

mi piacerebbe poter dire di essere stato amico di giorgio, ma la verità è che ci conoscevamo, ci stavamo simpatici - credo - ma non abbiamo avuto il tempo di approfondire. quando per la prima volta mi ha detto il proprio nome e cognome lo ha fatto come se mi stesse rivelando un segreto segretissimo: ssst, mi chiamo giorgio borri ma non lo sa praticamente nessuno. ok, non lo dico a nessuno. però mi faceva piacere che si fosse esposto con me, chissà poi per quale motivo.

ci siamo incontrati per la prima volta al concerto di patrick wolf, la sera in cui il centrodestra sbaragliava il centrosinistra alle regionali. eravamo raggianti e contenti di vedere che faccia avevamo. la mia prima impressione fu cazzo, è l'ultraquarantenne più giovanile che io conosca. perché aveva quest'aura di entusiasmo strepitosa, che lo so che è una di quelle cose che fanno pensare che chiunque muoia sia una persona meravigliosa, come se i pezzi di merda invece non morissero mai. ma sfido a trovare qualcuno che non riconoscesse l'entusiasmo da ventenne che aveva lui. ricordo poi alcuni sms deliranti sul suo incidente in auto, ma c'era sempre qualcosa che mi mancava. tipo la sua malattia.

quando si venne a sapere che rtp, la radio dove lui aveva iniziato e dove io stavo iniziando (e finendo, per inciso), stava per vendere le proprie frequenze, giorgio mi spedì un sms: fanculo rtp, facciamola noi una radio. agli ordini. chiama questo, coinvolgi quest'altro, in breve avevamo una ventina di persone interessate alla cosa. avevamo in mente una roba molto diy, noi, in realtà: un sito, un mp3 e vaffanculo. poi arriva quello che si defila, quello che dice ma adesso ci penso io che c'ho i ganci e vedi cosa ti combino. l'immobilismo di molti e lo scazzo di chi si percepisce sempre più solo nell'inseguire il proprio sogno. ogni tanto giorgio mi chiama e mi dice che non può esserci alla riunione, sta male. della malattia parla en passant, così, come se fosse un raffreddore. era un po' più grave, però.

ci siamo visti per l'ultima volta a febbraio, a casa sua, per tentare di imparare ad usare un software per creare podcast. ma non se ne fece più nulla, io personalmente ero scoraggiato, lui probabilmente pure. o, più probabilmente, aveva altro a cui pensare. ci siamo un po' persi, dopo. qualche sms, nessun riferimento alla sua salute.

poi l'estate scorsa, mentre ero al pukkelpop a vedere - credo - i white rose movement, qualcuno arriva e mi dice è morto frittole. puttana troia.

quando sull'altro blog iniziavo a parlare di musica elettronica giorgio mi diceva e le chitarre? eh? ce le siamo dimenticate le chitarre?, quindi suppongo che questo blogghetto qui manco lo guarderebbe. però magari oggi due chitarre gliele regalo volentieri. magari australiane, come piacevano a lui.

[video] radio birdman - new race (live)

[pics] il flickr di giorgio

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